Ho preso l'ispirazione per scrivere questo post da alcune considerazioni ed email che mi sono arrivate da alcuni iscritti al blog su come lanciare un prodotto (o per mettere in pratica una idea di business che hanno in mente da tempo) e su quali strategie di marketing utilizzare
L' ideazione, preparazione e lancio di un prodotto, un servizio o addirittura un intero business sembra sia una delle problematiche piu' "buie" con cui un imprenditore debba confrontarsi.
C'e' sempre quella possibilita' che il pubblico non lo capisca, non l'apprezzi, non lo compri, vanificando tutti gli sforzi di tempo, organizzativi, produttivi e, soprattutto, economici che comporta tutto " l'Ambaradam"...
Be'... sono felice di svelarti che utilizzando, attraverso Internet , un sistema di vendita e soprattutto le giuste Strategie di Marketing, puoi, se non eliminare completamente questi rischi, ridurli... e anche di molto.
Come lanciare un prodotto - Cosa NON fare
Semplificando un po' il discorso l'imprenditore, nel migliore dei casi, pensa questo:
" Prima creo il mio bel prodotto, il mio bel servizio, secondo quelli che sono i miei criteri di valutazione e strutturandolo secondo quelle che io penso siano le esigenze del pubblico e cio' che serve al mio target .
Poi lo pubblicizzo a tappeto e ... sicuramente lo acquisteranno !
E' un prodotto di altissima qualita', sicuramente migliore di quello della concorrenza, di cui il mio target ha assolutamente bisogno, perche' so che gli risolve questo problema, quest'altro e anche quest'altro...etc "
Si crea il prodotto/servizio e lo si mette sul mercato.
.... E si rivela un flop !!!!!
Rileggi attentamente il testo precedente ed in particolare le parole evidenziate in rosso...
Hai trovato i tre errori di cui parlo nel titolo di questo post ? Eccoli qui:
Come Lanciare un Prodotto - I 3 Errori più frequenti
ERRORE N.1
Decidere tu cosa vuole il Mercato
E' purtroppo un errore molto frequente che penalizza la riuscita anche di ottimi progetti sulla carta.
In questo modo parti con la prospettiva sbagliata: hai deciso tu cosa serviva al mercato e quali erano i suoi bisogni e desideri.
Devi assolutamente creare e impostare il tuo prodotto/servizio/business prendendo in considerazione non quelle CHE TU CREDI SIANO le esigenze, le problematiche, i desideri del tuo pubblico ma quelle che REALMENTE SONO le esigenze le problematiche, i desideri .
Come si fa?
Entra nel tuo mercato, costruisci una lista di contatti targettizzati e parla, discuti con loro; chiedi, domanda, fai sondaggi (oggi con Internet e' veramente semplice, veloce ed affidabile fare una ricerca di mercato e soprattutto fare sondaggi) non dare per scontato che sai gia' cosa vogliono... perche' spesso ricevi risposte che non ti saresti mai aspettato.
ERRORE N.2
Fare leva solo sui loro bisogni
Ora starai dicendo... "Ma come, Ermes ???? Fino ad ora mi hai detto che devo capire i bisogni del mio target per soddisfarli ... e adesso ?? ". 🙂
Tutto cio' di cui ti ho parlato rimane valido: ma nello sviluppo del tuo progetto e nella tua comunicazione devi tenere conto non solo di cio' di cui hanno bisogno ma anche (direi soprattutto) di cio' che desiderano, dei loro desideri...
E non sempre cio' che si desiderano coincide con cio' di cui hanno bisogno (la differenza e' sottile ma se la comprendi ti assicuro che questo concetto vale ORO ).
ERRORE N.3
Pubblicita' a Tappeto
Ormai l'avrai capito... 🙂 sono un fans della targettizzazione...
Nel mondo delle piccole e micro imprese esiste questa strana credenza per cui, in teoria, sarebbe piu' semplice fare una grossa campagna pubblicitaria rivolta a tutti, in modo indistinto, sperando di prendere una piccola percentuale tra questi piuttosto che fare una campagna rivolta solo al proprio target (molto piu' limitato come numero, ma molto piu' interessato) e prendere una grande percentuale di questo.
Fare una campagna pubblicitaria rivolta a tutti ti fa sperperare tempo e risorse che potresti utilizzare in modo molto piu' profittevole facendo, ad es, una campagna mirata di lead generation (cioe' acquisizione di contatti commerciali tramite Pay per Click + Landing Page).
Bene... ed ora, per finire, voglio sapere da te se questo e' un argomento che puo' interessarti, cioe' se DESIDERI avere altre informazioni sulla creazione e lancio di nuovi prodotti, in nuovi post in futuro;
se vuoi informazioni piu' pratiche su "cosa e come fare" utilizzando Internet, oppure informazioni piu' strategiche, di comunicazione, etc.
In pratica... a quale altro tipo di informazioni sei interessato?
Se vuoi conoscere altri 2 errori madornali (e costosi...) che vengono commessi dal 96% delle attivita' puoi andare a vedere il mio Video Corso Gratuito di Marketing a Risposta Diretta + Webinar finale: clicca qui e vai a vederlo (e' gratis)
[…] View original post here: Strategie di Marketing per Creare e Lanciare un Nuovo Prodotto: ecco 3 errori molto comuni (e costos… […]
Ottima analisi, Ermenegildo!
Io credo che due siano i punti nodali della questione:
la “targhettizzazione”
i bisogni latenti.
Nel primo caso, per non disperdere risorse, si deve fare un intervento chirurgico sul mercato per andare ad individuare veramente il target di riferimento.
Nel secondo caso, specialmente se proponi un servizio intangibile, devi avere buone qualità da psicologo o, meglio, da venditore per far emergere il bisogno sepolto e ricoperto da tanto amor proprio del cliente.
Ciao!
Claudio
Da lavoratore di settore mi piace andare x siti per vedere gli articoli settoriali dei colleghi,
caro Ermes, (scusa la confidenza ma tra colleghi”) sono totalmente in accordo con te e pongo l’accento su:
“E non sempre cio’ che si desidera coincide con cio’ di cui si ha bisogno (la differenza e’ sottile ma se la comprendi ti assicuro che questo concetto vale ORO )”
Verissimo ma purtroppo tanti imprenditori non capiscono che i manager e i “marketing manager ” servono per individuare i bisogni, concetto elementare in economia: bisogni primari, e non secondari, ti voglio fare i complimenti e ti segnalo operazione di un collega marketing manager (Sturlese) che dimostra come lanciare un nuovo prodotto abbinando una serie di elementi, ritengo che alcuni manager e imprenditori dovranno cambiare l’approccio di lancio di nuovi prodotti, questo ritengo sia esempio di innovazione di marketing territoriale combinato con posizionamento e mix, cmq il vero problema che troppi imprenditori pensano di essere anche dei geniali marketing manager perchè pensano che i riceventi vedano il prodotto come impostato da loro….
Saluti e complimenti
Valerio
Ciao Valerio,
grazie del tuo contributo. Andro’ sicuramente a vedere e studiare il lavoro del collega che mi hai segnalato (c’e’ sempre da imparare e implementare 🙂 )
Di rimando, voglio porre l’attenzione sull’ultima frase che hai scritto:
“Troppi imprenditori […] pensano che i riceventi vedano il prodotto come impostato da loro…”
Vero in assoluto 🙂
Il nostro lavoro (difficile ma necessario, sia per noi sia per gli imprenditori e per chiunque sia “in business”) e’ far capire che non e’ proprio cosi’… 🙂
Complimenti per le riflessioni, ottima operazione quella del collega per il vino, i manager dovrebbero essere manager quindi esprimere il proprio piano e invece molti se vogliono lavorare dicono sempre si all’imprenditore!! da qui la differenza….. concludendo: l’imprenditore deve fare l’imprenditore e assumere il manager per fare il “manager”
saluti
Il problema è nel fatto che l’imprenditore obbliga il marketing manager ad impostare la campagna secondo le sue idea che non tengono conto dl mercato e dei bisogni,come cita giustamente Ermes, quindi mi sono studiato l’operazione del collega Sturlese ottima veramente innovativa ma forse è il caso dove il manager di suo iniziativa è riuscito ad applicare una sua idea, quindi riassumendo è evidente che le operazioni marketing molto spesso per non dire sempre sono frutto di idee dell’imprenditore, saluti
Luca
Bella discussione!
Stavo navigando su Internet è mi sono ritrovata qui! il concetto espresso non si discute! il problema è che pochi imprenditori lasciano lavorare noi marketing manager, in merito all’iniziativa del collega direi che il fattore di legare più elementi è molto positivo ma Sturlese già direttore di SnaiWay non è la prima volta che lega più fattori l’esempio
vedi il primo casinò in diretta tv e il turismo ora ideatore del pokergameshow il nuovo format fieristico,dobbiamo dire che è troppo facile quando si è già affermati come Sturlese ideare nuove situazioni mentre invece chi non è famoso riscontra grandissime difficoltà nel far capire al titolare di azienda di sviluppare nuove idee e campagne marketing mentre invece chi è già affermato può sviluppare qualsiasi cosa,Ermes i concetti che esprimi sono sacrosanti, ti giro però un quesito riesci sempre ad applicare il tuo metodo? e con i tuoi clienti trovi difficoltà? ti chiedo un consiglio su come impostare la situazione e se ci sonp metodi per far capire al cliente-imprenditore anche idee innovative senza essere “famosi” grazie
Maria
Ciao Paola (o Maria ??), grazie per il tuo commento.
Il problema che hai posto c’e’ ed e’ anche abbastanza spinoso e qui tocchi un MIO nervo scoperto (e sicuramente ora mi faro’ un po’ di nemici e di antipatie 🙂 ).
Naturalmente anche io ho incontrato e incontro continuamente imprenditori:
– che vedono il marketing solo come spesa, come rischio e basta;
– che vogliono fare “di testa loro”;
– che hanno investito nel canale e nel messaggio sbagliato;
– che hanno sprecato decine di migliaia di euro in siti esteticamente bellissimi ma del tutto inusabili e deserti;
– che hanno fatto campagne cartellonistiche e che mi hanno detto di non avere avuto nessun incremento dei clienti, terminando il discorso con… “pero’ la rifacciamo anche quest’anno perche’, sai, e’ per l’immagine”;
– che vengono da me e mi dicono: “Ho speso 20.000 euro in questo, questo, questo e questo per far conoscere il mio marchio, il mio “brand” ma non ho avuto nessun risultato. Ora non ho piu’ budget da poter rischiare nella pubblicita’. Che si puo’ fare?”
– che non vogliono accettare proposte e azioni di marketing “diverse” dal solito (ma comunque testate e che hanno gia’ dimostrato di funzionare in Italia e in tutto il mondo) perche’ “se poi non funziona ho perso soldi”…
E poi ci lamentiamo della crisi? Questo modo di pensare non e’ da imprenditore! E’ da qualcuno che non vuole rischiare e che cerca di arrabattarsi alla meno peggio non per guadagnare ma per “non perdere”.
Ripeto: questo non e’ il modo di pensare di un imprenditore.
(Te lo dicevo che non sarei risultato molto simpatico, ma a volte e’ meglio parlare chiaro, sempre parlando dal mio punto di vista, e’ ovvio 🙂 )
Come faccio io quando trovo queste situazioni? Imprenditori che non ti lasciano lavorare, restii ad uscire dalla loro bella “zona di comfort” e che magari vogliono importi il LORO modo di agire?
Semplice: rifiuto il lavoro.
Sin dall’inizio del mio percorso nel marketing, quindi quando non avevo neanche l’ombra di un cliente e dovevo per forza di cose farmi conoscere e farmi ancora una “reputazione” (ammesso e non concesso che ora ce l’abbia e che sia positiva 🙂 ) sin da allora, dicevo, sapessi quanti lavori (e soldi, naturalmente) ho rifiutato perche’ non ero libero di fare quello che sapevo di dover fare secondo una logica di Direct Marketing: ma dall’altra parte l’interlocutore credeva di saperne tanto di marketing e modificava ogni mia proposta a suo piacimento “perche’ cosi’ e esteticamente piu’ bella… abbiamo una immagine da dover portare avanti.”…
Si’… e’ piu’ bella … peccato che non funziona: vuoi uno strumento bello o uno strumento che funzioni e che ti porta profitto?
E quindi i miei clienti li scelgo io: solo se capisco che “ci si puo’ parlare e ragionare” e solo se il mio lavoro puo’ portare frutti allora accetto.
E’ rischioso, e’ quasi da pazzi dire che rifiuti un lavoro, ma tant’e’… 🙂 Fegato risparmiato 🙂 Ma con il tempo guadagni in credibilita’, perche’ i lavori che fai li fai bene 🙂
E quindi quello che dobbiamo fare e’ farci trovare da chi sappiamo essere il cliente “giusto” per noi.
Naturalmente contribuisce molto a questo (e secondo me e’ cio’ che noi marketer dobbiamo fare per gli imprenditori, i liberi professionisti, verso chiunque voglia entrare in business) EDUCARE: educare al marketing, far capire in modo semplice i concetti generali e poi educare alla propria proposta.
Ecco come si trova il cliente giusto (ma questo in qualsiasi settore, non solo nel marketing)
Il mio blog e il Clan del Marketing Automatico hanno proprio questo scopo: educare al Direct Marketing.
Ed un imprenditore piu’ consapevole di cio’ che deve essere fatto portera’ la sua azienda al successo, indipendentemente dalla crisi.
A presto
Ermenegildo “Ermes” Giordani
“Raggiungi il giusto pubblico, con il giusto messaggio, proponendo l’offerta giusta!”
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P.S.: a proposito di “educare” e far capire il Direct Marketing con parole semplici…
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🙂
Ciao, grazie per la risposta, ma Ermes il problema è che chi come me è all’inzio e deve guadagnare è difficile non prendere il lavoro, quindi diventa una strada chiusa, sicuramente il tuo consiglio sarà vincente perchè riesci nel fare una cernita, ti confermo che il problema più grande è proprio quello dei siti web, la gente pensa che realizzare un bel sito sia sufficente per ottenere visibilità mentre è solo l’inizio di un percorso, io ritengo che diversificare sia la mossa vincente ma il 90% non vede questo tipo di operazione, grazie
saluti
Maria Paola Seri
Ciao Maria Paola (ecco svelato l’arcano del nome differente 🙂 )
Allora la questione e’ quella che ti dicevo alla fine del commento precedente: EDUCARE prima di proporre il proprio servizio.
E’ una strada lunga.
Ma e’ l’unica se, come mi dici, sei all’inizio e devi ancora acquisire credibilita’, “notorieta’” e lo status di “esperta” nel tuo settore.
E’ l’unica per acquisire nel tempo un posizionamento “unico”
E’ l’unica per non cadere nella spirale fallimentare dei prezzi bassi.
Come educhi? Online e’ abbastanza semplice (soprattutto per te che non dovresti avere problemi con la parte “tecnica”): costruisci un blog, cominci a fornire informazioni utili per il tuo target, costruisci la tua lista di contatti… E vedrai che cosi’ facendo saranno loro che ti contatteranno (e a questo punto conosceranno il tuo modo di lavorare e di pensare e ti daranno meno problemi 🙂 )
Pazienza, perseveranza e le giuste strategie di marketing sono la ricetta per il successo 🙂
Se vuoi approfondire l’argomento scarica il materiale gratuito che metto a disposizione qui:
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A presto
Ermes
Ermes, grazie per i consigli e grazie per il manuale del tuo marketing automatico ne farò tesoro, ti tengo al corrente, e faro un “multilevel” su questo è veramente serio ed innovativo!
M.P.
Grazie MariaPaola,
contento di esserti stato utile 🙂
Segui il Marketing Automatico perche’ tra un po’ di tempo ci saranno novita’ 😉
Ermes
Credo che l analisi da te fatta e molto buona, l unica cosa che ultimamente google adwords blocca quasi sempre le campagne pubblicitarie e quindi i pay per click non funzionano secondo me e molto meglio yahoo marketing.
Ciao e complimenti!!!
Ciao Mirko,
grazie per i complimenti.
Purtroppo Google da vari mesi a questa parte ha “stretto la morsa” bannando decine di migliaia di inserzionisti in tutto il mondo, soprattutto piccoli inserzionisti.
E’ diventato difficile soprattutto nel settore affiliazioni e guadagno online e se vuoi fare list building o lead generation pura (anche se, non so perche’, alcuni inserzionisti vengono bannati ma molti altri permangono tranquillamente anche se violano palesemente le norme di Google… bah… evidentemente ci sono anche altri fattori che vengono considerati).
La principale preoccupazione di Google e’ che l’utente che clicca sull’annuncio trovi una pagina di destinazione e una offerta coerente con l’annuncio e soprattutto credibile, e che dia informazioni e contenuti e che sia costruita in un certo modo (non e’ piu’ possibile utilizzare la classica “squeeze page” per list building o fare la “classica” lead generation… o almeno devi essere fortunato 🙂 )
E questi controlli li fanno i revisori, manualmente, e spesso senza perderci neanche troppo tempo.
Ma comunque ci sono soluzioni alternative per diminuire (ma non eliminare) la probabilita’ di essere bannati .
A presto
Ermes
Complimenti ottimo blog e sopratutto i complimenti agli articolisti che hanno fatto delle riflessioni davvero importanti
Ciao Anna grazie per i tuoi complimenti (l’ “articolista” e’ solo uno… cioe’ io 🙂 )
A presto
Ermes
Salve a tutti, lavorao in una piccola azienda di progettazione meccanica per conto terzi. Da qualche anno facciamo dei prodotti NOSTRI di meccanica. E NORMALMENTE LI STIAMO VENDENDO. Io da tecnico progettista mi sto occupando della parte produzione edella parte commercializzazione, tutto sommato il mio saper fare con i clienti piace sono confidenziale, amichevole, e anche dopo averlo venduto mi prefisso sempre di richiamare dopo una settimana per chiedere come va. Questo perchè alla fine di una contrattazione con me non si può che restare amici. Stiamo per mettere sul mercato un prodotto nuovo tra qualche mese. Oggi mi sono chiesto : ci sono regole per lanciare un prodotto nuovo? E con tanto piacere e con tanta sorpresa di aver scoperto un mondo che non ho mai immaginato ….. eccomi QUA!!! GRAZIE DI CUORE PER TUTTE QUESTE INFO.
Vi farò sapere come va. Ammetto Ho un po paura di fare tutto da solo, ma so che la mia azienda non è in grado di affrontare tante spese… quindi giù a studiare e a seguire i vostri consigli!!
Vai Adriano, sotto a testa bassa e lavorare! In bocca al lupo 😉
Buonasera Ermes, ero in internet aha cercare qualche idea per lanciare un prodotto sulla mia zona,
per caso ho aperto un tuo link.. volevo ringraziarti perche’ mi hai dato modo di capire dove andare a parare!!!
grazie
ANTONELLA EPISODIO
Ottimo, Antonella 😉
Bella discussione
Molti complimenti per la discussione, si impara più da questa discussione che da molte altre situazioni, studiando le operazioni proposte, appreso molto, devo dire che alcune sono innovative, devo dire che l’operazione del manager
di legare più fattori (sturlese) (analizzata attentamente) sia stata innovativa e vincente, Ermes ti scrivo questa mail per complimentarmi perchè con queste discussioni si impara molto, devo dirti che le tue spiegazioni in merito approccio verso imprenditore sia molto corretto, infatti forse prima bisogna “educare” e spiegare all’imprenditore il marketing……saluti a tutti e buon lavoro di marketing
Grazie mille, Andrea!